Indirect Comparison of Tisagenlecleucel and Historical Treatments for Relapsed/Refractory Diffuse Large B-cell Lymphoma: in assenza di trials head to head, questo studio ha utilizzato dati dagli studi JULIET e CORAL per comparare in modo indiretto gli effetti del tisagenlecleucel con trattamenti di controllo storici, per quanto riguarda OS e ORR. Il beneficio del tisagenlecleucel è stato confermato da una maggiore ORR e un OS più lungo, sia nella popolazione trattata che nella ITT.
ZUMA-2 vs SCHOLAR-2: Lo studio ZUMA 2, studio di fase 2 multicentrico a singolo braccio, ha valutato KTE-X19 in pazienti con linfoma mantellare recidivo/refrattario. Per creare una coorte di pazienti «standard of care», sono stati utilizzati dati dello studio SCHOLAR-2, appaiati.
IPD from SCHOLAR-2 was used to form a standard-of-care cohort (n = 59), which closely matched ZUMA-2 patients (i.e., ECOG 0–1 and a minimum of 12-month potential follow-up from initiation of active therapy post-BTK inhibitors).
ZUMA-5 vs SCHOLAR-5: questi due studi sono stati comparati utilizzando il propensity score per creare un bilancio tra i pazienti di ZUMA-5 e SCHOLAR-5 per un ampio spettro di covariate con valore prognostico. Con l’utilizzo di tale metodica è stato dimostrato un sostanziale miglioramento di tutti gli endpoint clinici nello studio ZUMA-5.
RE-MIND: Al fine di valutare il contributo dell’aggiunta di tafasitamab a lenalidomide, non direttamente stimabile dai risultati dello studio L-MIND essendo questo uno studio a braccio singolo, è stato disegnato lo studio RE-MIND, basato sull’identificazione di una coorte internazionale di pazienti trattati con lenalidomide in monoterapia ed aventi caratteristiche simili a quelli arruolati nello studio L-MIND (Zinzani, Clin Cancer Res 2021).
Una volta identificata tale coorte, è stato eseguito il bilanciamento tra la popolazione dello studio L-MIND e la popolazione di controllo e il successivo matching dei pazienti sulla base di nove caratteristiche clinico-laboratoristiche basali (covariate), al fine di ottenere una comparabilità diretta degli outcomes pur in assenza di una randomizzazione iniziale.
RE-MIND2: In maniera analoga, è stato disegnato un secondo studio – RE-MIND2 – per confrontare l’efficacia di tafasitamab + lenalidomide nei confronti di regimi di trattamento di salvataggio alternativi (Nowakowski, Clin Cancer Res 2022), annoverati dalle linee guida del National Cancer Care Network (NCCN) e della European Society for Medical Oncology (ESMO). Sulla base degli studi presentati, viene messo in evidenza il significativo vantaggio clinico della combinazione di tafasitamab + lenalidomide (con successivo mantenimento con tafasitamab) nei confronti di terapie abitualmente applicate nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule ricaduto o refrattario e non candidabili a trapianto autologo.
Tali osservazioni permettono di confermare la validità di questo trattamento di combinazione in un contesto di pazienti che si caratterizza per la cattiva prognosi e la difficoltà gestionale.